giovedì 28 aprile 2011

NUOVE VIE

“ASINI NELLA NOTTE”
Nuova via di Christian Roccati
RELAZIONE DI SALITA:




L1: III-IV 25 m (5 fix)
Si sale prima per blocchi e poi per paretine sempre più ripide, inframezzate da tratti erbosi. Il passo in cima è leggermente atletico ma aggirabile. Questo tiro è definito Parete delle Clessidre.

L2: III-IV 25 m (5 fix)
Dalla sosta ci si sposta per pochi metri di raccordo e si attacca un diedro appoggiato ed estetico (Diedro del Tranviere). Si aggira uno strapiombo a SX e si continua sino alla sosta all’attacco di un diedro.

L3: IV 30 m (8 fix)
Si scala un bel diedro netto, ogni tanto infastidito da qualche chiazza erbosa. Si raggiunge una cengietta e si attacca un secondo diedro ammanigliato. Si attacca quindi un ultimo diedro più difficile (con passi di V se si usa esclusivamente la placca di SX). Si supera un ultimo blocco arrivando su comoda sosta. Questo è il primo tiro della “via dei Camini” vera e propria.

L4: III 15 m (4 fix)
Si attacca un muretto con un lastrone mobile, (che rimanga dov’è…), seguendo una serie di muretti sino alla sosta. Allungate l’ultimo rinvio per evitare attriti della corda. Questo è il secondo tiro della “via dei Camini”. (In caso di necessità si sappia che continuando nel canale a SX si supera una fascia di rocce arrivando alla base del Diedro Gozzini, da cui partono dei cavi d’acciaio da usare come via di fuga).

Via Asini nella Notte




L5: V 20 m (5 fix)
Si prosegue con qualche metro di raccordo a piedi verso DX in vista di un evidente diedro (diedro superiore). Si notano vari resinati ossidati al suo centro ed immediatamente a SX uno speroncino con fix e piastrine inox. Si sale quindi in direzione del primo fix su alcuni blocchi. La via ripercorre il filo dello sperone prima in verticale poi verso DX, (con il diedro a DX), ed insegue verso DX una sequenza di lame che portano ad uno strapiombo con una marcata fessura. Con passaggio aereo, nel vuoto, si vince atleticamente il chiave che chiude come un tetto il diedro, guadagnando a DX una comoda cengia.
Chi lo desidera può evitare l’ultimo passo rinviando il resinato di SX e scavalcando da sopra lo strapiombo. La sosta è su 2 fix a cui collegare anche un resinato di passaggio (generalmente usato per raggiungere la Fessura dello Svizzero che è a DX).

L6: V+ sost. 30 m (8 fix + 2 resinati + 1 ch. eventuale)
Dalla sosta ci si sposta a DX superando un breve muretto protetto da un fix e si continua verso DX (resinato di passaggio). Si sale ancora per un risalto con passo leggermente strapiombante, qualche lama instabile. Si inizia una diagonale verso SX su roccia buona che porta ad aggirare e superare dall’alto una placca di roccia non buona. La via punta poi ancora a SX risalendo in verticale il tratto più aereo del torrione e probabilmente dell’intero complesso della Baiarda. Si esce quindi su una cengietta erbosa e trascurando il prato ripido a DX si vince un ultimo strapiombo tecnico sino all’uscita dallo sperone. Pochi metri di raccordo portano ad un ultimo passo non protetto (aggirabile a SX) che conduce in sosta. Si scavalca quindi un ultimo passo oltre le statue di vetta e ci si può godere il panorama dalla comoda cima.

DISCESA: Dalla vetta si scende nel canale retrostante e si continua a DX in salita sino al colle tra la Baiarda ed il crinale di monte Pennello. Si continua a DX sino alla cima (723 m) e proseguendo in falso piano si raggiunge la cappella della Baiarda (703 m), dove si trova anche un tavolo con panche. Si seguono quindi le indicazioni per la colletta di Termi su sentiero aereo che gode di generoso panorama sulla punta Martin. Giunti alla colletta si continua lungo il percorso di salita.
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