giovedì 28 aprile 2011

PIASTRINA GI GI

l gi-gi (inventato dalla Kong) o piastrina (ad esempio la Camp Ovo) è uno strumento adatto alla discesa in corda doppia, per assicurare uno o due secondi di cordata sulle vie a più tiri, risalita su corda e autobloccante in paranchi da recupero. Il gi-gi non deve essere assolutamente usato per assicurare il primo di cordata
piastrina gi-gi



Il gi-gi è un pratico strumento per recuperare il secondo e il terzo di cordata perché ha due sistemi indipendenti d'uso. Essa consiste in due cavità longitudinali, dentro cui deve passare un'asola della corda (o un' asola per ciascuna corda se fossero due), il tutto deve essere poi fermato trasversalmente con un moschettone, che oltre a permettere alla corda di restare all'interno della piastrina e di frenare lo scorrimento della corda, questo sistema a seconda della posizione del moschettone o della presenza di due moschettoni ne aumenta l'attrito con la corda e quindi un maggiore effetto frenante. La corda che arriva dal compagno di progressione deve necessariamente passare dall'alto verso il basso, cosicché il moschettone strozzi l'altro capo della corda.
[modifica] Vantaggi

I vantaggi del gi-gi sono:

* Possibilità di recuperare facilmente ed indipendentemente le due corde.
* Funziona da autobloccante solo sulla corda sotto tensione lasciando l'altra libera.
* Al contrario del mezzo barcaiolo non genera attorcigliamenti sulla corda.
* Grande leggerezza della piastrina.


[modifica] Svantaggi

Mentre gli svantaggi sono:

* Non può essere usata per assicurare il primo di cordata
* È molto difficile dare corda al compagno se la corda è in tensione sulla piastrina.

MOULINETTE

Moulinette
La discesa in moulinette è un tipo particolare di discesa in ambiente alpinistico. Questa tecnica può essere considerata "passiva", in quanto l'arrampicatore, una volta in vetta non gli resta altro che affidarsi al compagno. In molte falesie è possibile trovare soste con un anello di calata sorretto da due catene, ad ogni fine di un tiro di corda. Questo anello è chiuso, non potendolo aprire, l'unica soluzione è quella di farci passare all'interno la corda per poi farsi calare dal compagno che si trova a terra. In questo caso bisogna aver ben presenti le manovre da eseguire per attrezzarsi alla discesa pur restando costantemente assicurato. Questa tecnica (detta anche top roping) può essere utilizzata semplicemente come metodo di assicurazione anziché di calata.

NUOVE VIE

“ASINI NELLA NOTTE”
Nuova via di Christian Roccati
RELAZIONE DI SALITA:




L1: III-IV 25 m (5 fix)
Si sale prima per blocchi e poi per paretine sempre più ripide, inframezzate da tratti erbosi. Il passo in cima è leggermente atletico ma aggirabile. Questo tiro è definito Parete delle Clessidre.

L2: III-IV 25 m (5 fix)
Dalla sosta ci si sposta per pochi metri di raccordo e si attacca un diedro appoggiato ed estetico (Diedro del Tranviere). Si aggira uno strapiombo a SX e si continua sino alla sosta all’attacco di un diedro.

L3: IV 30 m (8 fix)
Si scala un bel diedro netto, ogni tanto infastidito da qualche chiazza erbosa. Si raggiunge una cengietta e si attacca un secondo diedro ammanigliato. Si attacca quindi un ultimo diedro più difficile (con passi di V se si usa esclusivamente la placca di SX). Si supera un ultimo blocco arrivando su comoda sosta. Questo è il primo tiro della “via dei Camini” vera e propria.

L4: III 15 m (4 fix)
Si attacca un muretto con un lastrone mobile, (che rimanga dov’è…), seguendo una serie di muretti sino alla sosta. Allungate l’ultimo rinvio per evitare attriti della corda. Questo è il secondo tiro della “via dei Camini”. (In caso di necessità si sappia che continuando nel canale a SX si supera una fascia di rocce arrivando alla base del Diedro Gozzini, da cui partono dei cavi d’acciaio da usare come via di fuga).

Via Asini nella Notte




L5: V 20 m (5 fix)
Si prosegue con qualche metro di raccordo a piedi verso DX in vista di un evidente diedro (diedro superiore). Si notano vari resinati ossidati al suo centro ed immediatamente a SX uno speroncino con fix e piastrine inox. Si sale quindi in direzione del primo fix su alcuni blocchi. La via ripercorre il filo dello sperone prima in verticale poi verso DX, (con il diedro a DX), ed insegue verso DX una sequenza di lame che portano ad uno strapiombo con una marcata fessura. Con passaggio aereo, nel vuoto, si vince atleticamente il chiave che chiude come un tetto il diedro, guadagnando a DX una comoda cengia.
Chi lo desidera può evitare l’ultimo passo rinviando il resinato di SX e scavalcando da sopra lo strapiombo. La sosta è su 2 fix a cui collegare anche un resinato di passaggio (generalmente usato per raggiungere la Fessura dello Svizzero che è a DX).

L6: V+ sost. 30 m (8 fix + 2 resinati + 1 ch. eventuale)
Dalla sosta ci si sposta a DX superando un breve muretto protetto da un fix e si continua verso DX (resinato di passaggio). Si sale ancora per un risalto con passo leggermente strapiombante, qualche lama instabile. Si inizia una diagonale verso SX su roccia buona che porta ad aggirare e superare dall’alto una placca di roccia non buona. La via punta poi ancora a SX risalendo in verticale il tratto più aereo del torrione e probabilmente dell’intero complesso della Baiarda. Si esce quindi su una cengietta erbosa e trascurando il prato ripido a DX si vince un ultimo strapiombo tecnico sino all’uscita dallo sperone. Pochi metri di raccordo portano ad un ultimo passo non protetto (aggirabile a SX) che conduce in sosta. Si scavalca quindi un ultimo passo oltre le statue di vetta e ci si può godere il panorama dalla comoda cima.

DISCESA: Dalla vetta si scende nel canale retrostante e si continua a DX in salita sino al colle tra la Baiarda ed il crinale di monte Pennello. Si continua a DX sino alla cima (723 m) e proseguendo in falso piano si raggiunge la cappella della Baiarda (703 m), dove si trova anche un tavolo con panche. Si seguono quindi le indicazioni per la colletta di Termi su sentiero aereo che gode di generoso panorama sulla punta Martin. Giunti alla colletta si continua lungo il percorso di salita.
http://www.christian-roccati.com/aprosdoketon.php
http://www.christian-roccati.com/pantarei.php

http://www.christian-roccati.com/andreaepaolo.php

venerdì 1 aprile 2011

CORSO  ALPINISMO

ISTRUTTORE CARLO GALLONE


1° USCITA  Mercoledì 04 maggio 2011
Presentazione corso ,materiali ed obbiettivi
Tecniche individuali di arrampicata
Tecniche base di assicurazione
Località: palestra sede CAI Valenza

2°  USCITA  Domenica 08 maggio 2011
Monotiri su roccia tecniche di base individuali
Soste ed autoassicurazione
Assicurazione al primo di cordata e introduzione allo  svolgimento di una salita a più tiri
Località: Rocca Sbarua (o simile)

3°  USCITA  Domenica  22 maggio 2011
Tecniche individuali di progressione su ghiacciaio.(ramponi punte a piatto ,progressione punte frontale,ecc.)
Materiali specifici e tecniche di autosoccorso su ghiacciaio
Metodi di composizione della cordata in funzione delle condizioni del ghiacciaio
Località: Courmayeur / Chamonix

4°  USCITA  Domenica  29 maggio 2011
Tecniche di alta montagna, progressione a corda tesa ,conserva su terreno facile, conserva  lunga su terreno più impegnativo.
Traversata su ghiacciaio e salita di breve parete di ghiaccio/neve con cordate indipendenti.
Località: LA GRAVE ghiacciaio della Louze e salita del Pic de la Grave.

Le uscite potranno subire variazioni in funzione delle condizioni della montagna .

inf@
cell.3393422131 - 0131-945633