mercoledì 19 ottobre 2011

DA NOVEMBRE
NUOVO ORARIO PALESTRA ARRAMPICATA

BAMBINI FINO A 15 ANNI
GIOVEDI       DALLE 18 ALLE 20

ADULTI DAI 16 ANNI
MARTEDI             DALLE   18,30
GIOVEDI              DALLE    20  
VENERDI             DALLE    20

lunedì 5 settembre 2011

PARETI ARRAMPICATA LIGURIA

Pareti di arrampicata Toirano

Referente: 
Climbers Toirano
Indirizzo: 
Regione Parei
CAP: 
17055

Percorso


Italy
44° 8' 8.8188" N, 8° 12' 0.36" E
Telefono: 
347 1061651
Cellulare: 
338 7572961
Servizio: 
L'associazione sportiva dilettantistica Climbers Toirano, oltre all'apertura ed al mantenimento delle vie e dei sentieri, è promotrice di numerose iniziative come l'organizzazione di sagre e la presenziazione a manifestazioni.

Pareti di arrampicata della Val Pennavaire

Referente: 
Andrea Gallo
CAP: 
17035

Percorso


Italy
44° 5' 12.21" N, 8° 8' 47.3784" E
Servizio: 
Le informazioni sulle falesie si possono trovare presso il Bar Neva a Cisano sul Neva.

Pareti di arrampicata del Finalese

Referente: 
Andrea Gallo
Indirizzo: 
Piazza G. Garibaldi - Finalborgo
CAP: 
17024

Percorso


Italy
44° 10' 35.1696" N, 8° 19' 38.7084" E


Com'è Finale?
La Pietra di Finale si estende per una superficie notevole (10 Kmq) nell'entroterra di Finale Ligure. Le formazioni rocciose danno luogo ad altipiani sui cui bordi sorgono le pareti.
Essi sono da ovest a est:
  • Altopiano di Verezzi che comprende le Rocce dell'Orera e la Caprazoppa.
  • Altopiano di Perti con la Rocca di Perti e la Paretina di Finalborgo.
  • Altopiano della Rocca Carpanea con Monte Sordo, la Parete Dimenticata, la Placca delle Case Valle, Bric Scimarco, S. Antonino, Bric Grigio, la Kattedrale, la Sakrestia, il Konvento, il Bric del Frate e Pian Marino.
  • Altopiano di S. Bernardino in cui troviamo Bric Pianarella, Bric Spaventaggi, Monte Cucco, Rian Cornei, il Bric Reseghe, Lacremà, il Vacchè e leggermente distaccati la Val di Nava e Boragni.
  • Altopiano di Rocca di Corno con la Rocca di Corno e la Rocca degli Uccelli.
  • Altopiano delle Manie con alcune piccole falesie.
Immagine fissa: 

Pareti da arrampicata Monte Castellaro

Referente: 
Renato Berruti
Indirizzo: 
Località Alpicella
CAP: 
17019

Percorso


Italy
44° 24' 9.9288" N, 8° 31' 41.2284" E


Servizio: 
Il 12 novembre 2006 veniva proclamata l'apertura della falesia di arrampicata del Monte Castellaro di Alpicella, nell'entroterra varazzino in provincia di Savona. I lavori di pulizia, disgaggio e attrezzatura delle pareti sono iniziati nel settembre 2005 e si sono protratti fino al luglio 2008 contestualmente all'uscita della seconda edizione di una breve ma esaustiva guida alle pareti curata da Renato Berruti, uno dei sei volenterosi alpinisti (denominati simpaticamente "Team vecchie beline") che hanno recuperato l'area.
La vicinanza a Genova e il fatto di essere uno dei primi sulla direttrice Piemonte-Ventimiglia, fa di Varazze, e quindi di Alpicella, un sito particolarmente comodo e facile da raggiungere.
La palestra di roccia del Monte Castellaro è a 10 minuti da dove si lascia l'auto, e conta oggi 55 itinerari di arrampicata con una decina di vie tra i 2 e i 4 tiri di corda e con la restante parte di monotiri. L'80% degli itinerari si mantiene su livelli di difficoltà che oscillano tra il 4+ ed il 5+ della scala francese, un 15% supera il 6a ed il 5% va oltre il 6b+. Ne consegue che il sito di arrampicata è particolarmente fruibile per tutti coloro che vogliono iniziare a cimentarsi, o a perfezionarsi, in questa disciplina.
L'attrezzatura delle vie di roccia, e la messa in sicurezza globale del sito è di indiscutibile livello, l'attrezzatura delle soste è molto curata e sicura. L'esposizione dei vari settori di arrampicata è rivolta per lo più a est e a sud consentendo, grazie anche alla fitta vegetazione e all'altitudine di 500 metri slm, un utilizzo in tutte le stagioni.
La guida alle pareti è disponibile presso alcuni esercizi commerciali della zona, per qualunque informazione rivolgersi a Renato Berruti al numero 335-6444452.
Condividi contenuti

giovedì 1 settembre 2011

venerdì 5 agosto 2011

L'alpinista valdostano Hervé Barmasse con due compagni spagnoli: è un omaggio alla filosofia di Bonatti

 

 

 AOSTA
Adesso che la solitudine degli Ottomila è stata squarciata dai satelliti, è tempo di tornare alle Alpi. «Di riscoprirle e con loro le grandi vie classiche», dice Hervé Barmasse, guida del Cervino, alpinista estremo di ritorno dall’ultima impresa sul Monte Bianco. Lui che negli Ottomila è stato più volte, che ha firmato prime salite sui «muri» di roccia del Pakistan ha lanciato l’idea del «ritorno all’origine». Ma in chiave moderna. L’anno scorso si è inventato un trittico di arrampicata seguendo nuovi itinerari sulle vette tra le più calpestate al mondo: Cervino, Monte Bianco e Monte Rosa.

Il 2 agosto si è svegliato in vetta al Tetto d’Europa con i suoi due compagni di salita, i fratelli baschi Iker e Eneko Pou, dopo tre giorni di avvicinamento al gigante e di arrampicata. «L’alba a 4780 metri è stato il momento più emozionante». Erano arrivati su quel ghiaccio a mezzanotte, dopo aver compiuto un dislivello di 3300 metri. «Se non è Himalaya, questo», dice Hervé. I tre hanno lasciato l’auto nella Val Veny e hanno affrontato ciò che gli alpinisti di oggi hanno ormai abbandonato per troppa fatica, per pericolo e per difficoltà: la cresta del Brouillard, quella più a Sud delle tre che fanno da contrafforte al versante italiano del Bianco. Una notte al rifugio Monzino, una al bivacco Eccles, quindi la notte sulla vetta e la discesa dal Gouter, sul versante di Chamonix.

Del trittico immaginato da Barmasse, il Bianco doveva essere il simbolo della cordata d’altri tempi con una salita affrontata in chiave moderna. La prima impresa, nella primavera scorsa, su un’inviolata via al Cervino è stata invece emblematica degli Anni 60, quelli in cui gli alpinisti di punta affrontavano le pareti in solitaria. Hervé ha affrontato da solo il «suo» Cervino lungo la via che sale dritta al Picco Muzio, l’unica guglia che concede la piramide. Walter Bonatti concluse la sua epopea di alpinista dell’estremo proprio con una salita da solo e su un itinerario inedito sulla Nord del Cervino. Era il 1965, il centenario della conquista di Edward Whymper.

«A lui dedichiamo la salita al Bianco. E a quelli come lui che hanno sempre inseguito un sogno, con arrampicate che non profanassero i luoghi e che avessero il sapore della scoperta. A lui, a Riccardo Cassin e a Reinhold Messner». Dedica che non cede a nessun tentativo di confronto. Ma la salita di Barmasse e dei fratelli Pou sa di altri tempi, di avventure su pareti faticose e difficili che facevano tenere con il fiato sospeso milioni di appassionati. Il Brouillard, come suggerisce il suo nome, è una calamita del maltempo e la prima «finestra» di sereno ha consigliato ai tre di tentare. Qualche nube, il freddo intenso della vetta, raffiche di vento, «ma tutto è andato come previsto».

Hanno scelto uno dei Piloni che mettono a dura prova le capacità tecniche degli alpinisti: quello definito «di sinistra», poco oltre il Rosso e il Centrale. La «palestra» d’alta quota di Bonatti, che fu ricacciato dal Centrale 50 anni fa nel tragico tentativo che costò la vita a quattro di sette alpinisti, ma che riuscì a risalire il Rosso, battezzato così per il colore del granito.

Hervé e i due baschi si sono trovati di fronte a un ostacolo, la neve, ancora abbondante per la stagione. Hanno scartato l’idea iniziale e si sono infilati nell’alternativa, gli strapiombi mai affrontati prima del Pilone di sinistra. Barmasse: «Nulla di impossibile, sia chiaro, ma di impegnativo sì. Arrampicata varia, splendida». Quattro strapiombi da superare, alternati a creste di «misto» (roccia, neve e ghiaccio) per circa 380 metri. Poi il crestone glaciale che porta al Monte Bianco di Courmayeur, quindi alla vetta. «Sul Cervino è stata più dura - ricorda Barmasse -. Ero solo su una parete sconosciuta e pericolosa. In cordata è un’altra cosa». Arrampicata «pulita», senza trapanare la parete, usando soltanto «dadi» e «friends», sicurezze a pressione che poi vengono sfilate dalle fenditure.

Ora la tappa finale del trittico, il Monte Rosa. Sarà per l’autunno, ma Barmasse non rivela alcunché. Possibile che sarà una grande via di ghiaccio.

font la stampa

 

martedì 19 luglio 2011

INAUGURAZIONE FALESIA

FALESIA Pierre Taillèe
DEDICATA A DAVIDE GUERCI




Domenica 31 Luglio


Ore 11.30 : ritrovo al parcheggio sterrato in Val Sapin prima della sbarra (da dove partono gli itinerari escursionistici per il Rifugio Bertone, il Col Sapin, ecc...) dove si partirà per una camminata con vista su Courmayeur e sul Monte Bianco fino a raggiungere Pierre Taillée ( 40 minuti circa).

Ore 12.30 : Si scala !!!! Vi indicheremo i diversi settori e (se vorrete) vi spiegheremo i tiri e vi piazzeremo le corde in sosta per la moulinette . Inoltre saremo a vostra disposizione per farvi sicura o darvi informazioni sulle manovre, la tecnica e le regole in arrampicata sportiva.

Guida Alpina Stefano Bigio

la sezione cai mette a disposizione un pulman per chi volesse partecipare a questa giornata


inf@
TEL.0131 /945633

e-mail:cai@valenza.it


dopo l’inaugurazione ore 12,30
escursione al rifugio Bertone
per chi non partecipa all’escursione la possibilita’ di arrampicare in falesia

FALESIA  ISTRUZIONI PER L'USO

LA NOSTRA PALESTRA



VIDEO GENERAL CARLITOS

giovedì 9 giugno 2011

DOMENICA 31 LUGLIO INAUGURAZIONE FALESIA PIERRE TAILEE DEDICATA A DAVIDE GUERCI






COURMAYEUR fraz.Villar sup.

SETTORI:26 TIRI  DAL 3C ALL '8B
DAI 10 AI 35 MT DI LUNGHEZZA,
CORDE DAI 70 MT (NODO IN FONDO ALLA CORDA
FINO A 19 RINVII PER TIRO
CHIODATORI 
STEFANO BIGIO DARIO BROCHEL
LA FALEWSIA E' ALL'OMBRA AL MATTINO E IN PIENO SOLE AL POMERIGGIO NEI PERIODI FREDDI SI SCALA BENE -NEL PERIODO ESTIVO RITORNO L'OMBRA ALLE 19.

sabato 28 maggio 2011

SI STANNO PREPARANDO VIE E MURI NUOVI..
LA PALESTRA DI ARRAMPICATA RIMARRA' CHIUSA DAL 7 AL 9 GIUGNO PER MANUTENZIONE

venerdì 20 maggio 2011

SABATO 21 MAGGIO
FERRATA GORGE DI GIAGLIONE


Vie Ferrata  GORGE della DORA RIPARIA
quota base della ferrata (m): 700
sviluppo ferrata (m): 300
dislivello avvicinamento (m): 0
difficoltà: AD :: 
2 ponti tibetani
DISLIVELLO: 150 in discesa e 150 in salita
ore 3
Il sentiero attrezzato / via ferrata, si sviluppa nell’ ambito del complessivo itinerario escursionistico delle Gorge, attraverso i comuni di Susa,Giaglione, Gravere e Chiomonte.
nizia in prossimità della confluenza tra il Rio Clàrea e la Dora Riparia, e con percorso parallelo al corso della Dora, si inoltra per un paio di chilometri nelle gorge, fino ad arrivare sotto la verticale del Castello di Giaglione, dopodiché con un percorso ardito tra cenge e pareti ne raggiunge l’ abitato.
L’ itinerario proposto non è una Via Ferrata di tipo prettamente sportivo, ma piuttosto una sorta di sentiero attrezzato che con andamento molto vario percorre una delle zone più selvagge e meno conosciute della Valle, non mancano comunque  tratti verticali ed esposti dove è necessario una certa dimestichezza con le vie ferrate.
Proprio per il fatto che l’ intero percorso si sviluppa all’ interno di questo enorme canyon, non esistono vie di fuga evidenti, ad esclusione di quella verso Gravere ampiamente segnalata, pertanto prima di avventurarsi è necessario essere certi delle proprie capacità, ed evitare l’ itinerario in caso di condizioni meteo sfavorevoli.